domenica 13 gennaio 2013

Io sono una donna e noi un bacio romantico non ce lo siamo mai dato




Lei aveva un animo scisso, squarciato da dicotomie esistenziali.
La sua testa voleva condannare l’entusiasmo con cui lo desiderava lì quella sera, accanto a sé, il suo petto perfetto contro la sua schiena, e labbra: labbra pronte a cucirsi in nome di un’intesa mai detta ma sempre bruciante.
La sua testa voleva condannare quell'entusiasmo perché avevano fatto sesso o l’amore o come lo volete chiamare, ma lei, lei era un donna e le mancava fottutamente un bacio romantico da ricordare mentre chilometri e giorni li separavano.

Lui notava il trasporto precipitoso della ragazza con un groppo alla gola.
Si faceva infinite domande: se fosse concepibile un futuro con lei – e quel futuro di un “loro” così ignoto, completamente privo di passato e di garanzie, doveva iniziare allora o quando? E la sua insaziabile curiosità: come avrebbe sopportato interminabili settimane di monotone chiamate Skype?
Si faceva infinite domande perché, alla fine dei conti, un po’ di interesse lo nutriva e qualche attimo di ingenua euforia la situazione glielo portava.

Sarebbe mai potuto nascere un amore tra due quasi-estranei così insicuri e sinceramente intricati?
Io non so rispondere né a questa né alle loro domande, ma son certa che la vita lo farà per me.

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