sabato 14 dicembre 2013

Eichmann o Taylor?



Quando l’uomo si scopre impelagato in un’esistenza di caotico nulla, l’unico sentimento che gli risulta possibile è la paura: per vincerla, egli cerca di “attribuire senso” tramite categorizzazioni, costrutti mentali che aiutano ad organizzare il caos e gestire l’ingestibile.
C’è chi divide il mondo in bene e male, giusto e sbagliato, bello e brutto, c’è chi crede a religioni e ad altre vite, migliori e peggiori di questa, c’è chi combatte per ideali e ferve di politica, chi razionalizza ogni cosa, anche la più romantica luna piena, c’è chi vive proiettato in un futuro luccicante come questi gingilli di Natale, eternamente prossimo e mai attuale. E tutti vogliono bene, s’innamorano, amano.
C’è qualcosa di paradossale in tutto ciò, nel fatto che l’unico modo per gestire la paura del reale sia quello di credere a menzogne da noi stessi inventate.

C’è qualcosa di paradossale, ma anche di estremamente rassicurante: dipende in parte da noi, quello che inventiamo e a cui crediamo.

In fondo, nessuno più di me potrà mai decidere se dietro la mia efficienza si nasconda un Eichmann o un Taylor. O un anonimo signor nessuno.

domenica 10 novembre 2013

Bolle di sapone



Avete presente quei tipi cinici, disincantati e irrimediabilmente restii nel dare e ricevere affetto?
Non vi fermate 
all'inizio della loro tragedia, a quando troppo presto hanno imparato sulla loro pelle quanto male possa esser fatto in nome dell’amore. ..Andate oltre, e cercate di comprendere le ragioni dell’infinito della loro malinconia: da una parte la consapevolezza che la loro felicità passa necessariamente per quello stesso amore, per quella stessa meravigliosa illusione... dall'altra la paura di scoprirsi disperatamente inadatti ad amare e a lasciarsi amare.
Per loro felicità è quando i magici riflessi di una bolla di sapone ne fanno dimenticare la fragilità: può trattarsi di un attimo, o di tutta una vita.

martedì 29 ottobre 2013

Insonnie



Le uniche vere notti sono quelle insonni.
Ho respirato la pioggia di questo primo autunno, ho atteso la nebbiosa alba di questo domani che era già oggi, ho avuto paura di vedermela con un cinghiale, ho udito l'ormai quasi dimenticato canto del gallo.
Ricordiamo le notti vissute, mentre di quelle dormite conserviamo luccicanti sogni. È vero che spesso questi ultimi sono più colorati della realtà.. ma è altrettanto vero che sbiadiscono più in fretta.

mercoledì 18 settembre 2013

Come si chiamava il principe azzurro?



Come si chiamava il principe azzurro?

...Carré, mi hanno rubato la sciarpa e ne rubo una anch’io, cos’è la normalità, parole (tante), musica (tua), silenzio (nostro), lacrime (vere), foto trash, piantine di marijuana sul davanzale, genitori, sport, gel per tuo padre, le sequenze psichedeliche di MediaMonkey, birra rosée, chitarra, candele, i nostri corpi avvinghiati, i tuoi occhi che non so quante volte ho cercato di imprimermi in testa per non dimenticare, mail con risposte colorate una dentro l’altra, il Quatre-vingt-quinze Pour Cent, sesso solo sesso, curiosità, manipolazione, convinzione, vita.

La finzione supera la realtà. Lo sapeva bene Pigmalione, e lo sappiamo bene anche noi.

Ma se mi chiedete quale nome aveva il principe azzurro, io vi rispondo che, anche se non se ne abbia mai avuto uno nella favola, secondo me, ‘William’ casca a pennello.

domenica 11 agosto 2013

Impotenti invidie



Invidiamo sempre quello che non abbiamo.. ci piace pensare che ci sia qualcuno che non abbia i nostri problemi perché sappiamo quanto possano essere fastidiosi..e poi quel qualcuno c'è, ma di problemi ne ha altri e invidia i nostri.. e non ci possiamo fare niente..

Sagome sbiadite



Io un po’ le invidio le persone che sanno perdonare.
Io proprio non ci riesco.
Io quello che riesco a fare è dimenticare.

Dimenticare le persone.

sabato 3 agosto 2013

L'illusione presente



Ogni volta ho creduto che con quel lui, con quegli amici, con quelle persone, la nostra relazione fosse unica e speciale.
La verità è che con tutti lo è stato.
Ma sapete com’è: quando tutti sono speciali, alla fine, a conti fatti, nessuno lo è, e non restano che i freddi e sgualciti ricordi degli occhi dell’uno, dei capelli dell’altro, delle mani forti e abbronzate dell’altro ancora, di quei nostri viaggi in macchina con la musica sparata a tutto volume, di risate, campi sterminati, partite a briscola, chitarre e lunghe nottate, di una certa spensieratezza che sembrava non dover finire mai... Ricordi, freddi e sgualciti ricordi di tante belle illusioni.
Ed il presente non è altro che un’illusione ancora percepita come reale.

..Beh, sì, il presente è speciale perché è quando mi dite “ti voglio bene” ed io vi credo.

mercoledì 17 luglio 2013

L'irruenza dell'oceano


Quarantacinquenne dai capelli brizzolati, dalla barba 'mal fatta' e dagli occhi grigio plumbeo: il tuo sguardo conteneva l'intero oceano e mi ha annegato con sittanta forza che stranamente non ho notato se al tuo dito scintillava una fede o meno.. Dubito che le nostre strade correranno parallele come i binari che ci hanno fatto da testimoni, ma, certo, l’intensità svuotante di certi attimi vale più di una vita di compromessi.
‪#‎spottedtrenitalia‬

venerdì 12 luglio 2013

Spensieratezza



Via Rastello oggi brulica di bambini schiamazzanti che cercano di vendere per beneficenza i giocattoli con cui si divertivano fino a un paio d’anni fa.
Lo feci anch’io a mio tempo, e non mi sarei mai immaginata di risultare tanto indisponente.

La felicità è spensieratezza.

La loro.

lunedì 8 luglio 2013

Altrove è ovunque ma non qui



Mi rendo conto ora che mi sarebbe piaciuto passare l’ultima settimana a campeggiare a Werchter, a godermi il festival, ad ascoltare buona musica, a conoscere gente a caso, a non pensare... Invece sono stata a Gorizia, a tentar di apprendere nozioni per l’ennesimo esame senza sapere bene il perché, a farmi mille domande sui miei genitori, ad autodistruggermi nel constatare che razza di insulsa menzogna sia l’amore, a cercare uno scopo, una ragione, un convincente fantasma per la mia vita...
Mi rendo conto ora che mi sarebbe piaciuto passare l’ultima settimana altrove, a vivere, mentre invece sono stata qui ad uccidermi ancora un po’.

Sindrome post-Erasmus o semi-ordinaria depressione?

lunedì 1 luglio 2013

Autolesionismo



Il dramma è che ogni volta pensiamo che sarà diverso, e ogni volta invece ci facciamo tutto quel male.

“Ti ho amato perché il desiderio di te era più forte di qualsiasi felicità. E lo sapevo che poi la vita non è abbastanza grande per tenere insieme tutto.”

lunedì 17 giugno 2013

Puttane in libertà



Signori di tutte le lande che con fare altezzoso cogliete ogni occasione propizia per darci delle puttane o similia, vorrei ricordarvi una cosa: non ci potete comprare, ma solo affittare.

venerdì 14 giugno 2013

Tutto o niente



A chi mi dice “anche se non corrispondi perfettamente al mio ideale di donna, blablabla”, rispondo: “io non voglio essere il compromesso di nessuno”.

martedì 11 giugno 2013

Le grandi città



Forse quello che più mi piace della vita nelle grandi città è che puoi fare ed essere quello che vuoi sapendo che passerai pressoché inosservato.

La troia, l’eroinomane, il Don Giovanni, l’artista mediocre, il lupo solitario, il coraggio fatto a persona, lo stronzo fino all'osso, quello dal sorriso gentile, la spregiudicata, la bambina cocciuta, il genitore fallito, l’insegnante frustrato, il bulletto impertinente, l’uomo libero, lo schiavo, il bugiardo, l’incoerente, il pigro, il confuso, l’eterno sognatore, la disincantata ventenne che non ha più voglia di farsi del male...

giovedì 6 giugno 2013

Paura



Cosa c’è di più spaventoso di questi momenti?
Di questi momenti in cui, per quanto uno si chieda perché l’abbia fatto, il suo cervello si dimostra sistematicamente incapace di rispondere.
Di questi momenti in qui non si ricordano più le motivazioni addotte allora.

Di questi momenti in qui ogni tentativo di inventarne di nuove non può che rivelarsi irrimediabilmente vano.

venerdì 31 maggio 2013

A caso



Avete presente quando uscite soltanto nella speranza di incrociarlo per strada e salutarlo con un lieve bacio sulla guancia ed un’occhiata ammiccante?

Ecco, per me stasera è così.

lunedì 27 maggio 2013

What's happened?



«Non è l'amore che fa provare un orgasmo!»

Cazzo, mi rendo conto ora che io una volta lo credevo (per le donne)...

mercoledì 22 maggio 2013

Certe notti...




Ma diciamocelo: cosa resta poi di quelle serate per cui l’aggettivo “fantastico” risulta riduttivo, di quelle nottate più belle di un sogno?

Resta che l’indomani ti culli nel limbo di sensazioni, eteree quanto ingenue, che affiorano pian piano.
Resta che come i sogni non li puoi programmare, e non puoi decidere di farne sempre di migliori.
Resta che come gli avvenimenti reali te ne ricorderai sempre, ma solo di tanto in tanto.
Resta «chissà quando cavolo ci rivedremo in questo mondo troppo grande per “noi” e troppo piccolo per le nostre inquiete curiosità».

E allora non ti resta che sorridere mentre una lacrima di consapevolezza riga il tuo volto di donna.

Noi




Ogni tanto mi vien da pensare che io e te non siamo che un grumo di pensieri chiusi in una stanza inaccessibile al mondo.
Non si sa come mai ad un certo punto il tuo sorriso abbia la meglio su tutto.

Egoismo




Spesso ho incontrato persone che non mi hanno capito quando ho parlato.
Talora ho incontrato persone che mi hanno capito quando ho parlato ma che poi non mi hanno ascoltato.
Quelle poche volte che ho avuto l’impressione di incontrare persone che mi capissero e poi mi ascoltassero, beh, in realtà semplicemente facevano le loro scelte, seguendo le loro opinioni.

È davvero poco quello che siamo disposti a fare per gli altri.

Antiromanticismo




Gente che mi dice che sono cinica e "antiromantica" e mi vorrebbe diversa.
Perché dovrei essere "romantica" quando non amo?

Forse morirò domani più di oggi e di sempre




Forse morirò domani più di oggi e di sempre.
«Lacerazioni interiori permanenti».
Il prezzo di quegli schiaffi dati in macchina a mia madre: troppo veri per essere dimenticati, troppo crudi per essere ricordati.

Forse morirò domani più di oggi e di sempre, e di me non resterà che un riflesso sulla Mosa, a brillare quanto i miei occhi quella sera che tu, complice straniero, amante segreto, probabilmente hai già dimenticato.

Dicotomie




E' la gente che mi fa star male.
Io da sola non mi faccio male.

Potesse vincere una delle due e liberarmi da questa tensione lacerante: la curiosità per ciò che è nuovo e diverso, o la memoria dei momenti insofferenti in compagnia...

venerdì 3 maggio 2013

Ho fatto l'amore con i tuoi occhi


E ancora una volta ho fatto l'amore con i tuoi occhi.
Dovrei comprare un paio di occhiali da sole scurissimi per i miei: a mattina, quando struccata rientro, la gente mi rivolge sguardi allucinati, come se fossi un rarissimo reperto di vita vera.

venerdì 8 marzo 2013



È facile dire di una donna che è una puttana quando l’ha data a tutti tranne che a te.

mercoledì 6 marzo 2013

Espoir




Nonostante certi silenzi un poco ingrati,
Nonostante le lacrime che non ho pianto nel fare l’amore con te perché inaspettatamente è stato solo sesso,
Nonostante un certo ordinario disagio esistenziale,
Nonostante le bugie raccontate nella convinzione che il fine giustifichi i mezzi,
Nonostante l’insostenibilità degli occhi vuoti di mia madre nell'informarmi delle condizioni di suo padre,
Nonostante le emicranie, le canzoni tristi, il forse troppo alcool, i giudizi affrettati, i gemiti muti di un violino, il senso di inutilità...
Nonostante tutto, un’inspiegabile ed inguaribile speranza.

martedì 26 febbraio 2013

Gelosia



Le persone sono gelose perché in fondo pensano di non meritarsi quanto di più bello hanno.

mercoledì 13 febbraio 2013

Baci e Alcool



Forse la mia regola non dovrebbe essere “non farti baciare dopo il consumo di alcolici”.
Forse la mia regola dovrebbe essere “fatti baciare solo dopo il consumo di alcolici”: quanto meno hai la garanzia che non ci saranno garanzie.

sabato 9 febbraio 2013

Amore e Paura



Vorrei chiederti se hai mai amato follemente.

Sembro un relitto mentre cerco (forse vanamente) di annegare l’ultima disperazione del mio cuore intontendolo nelle braccia protettive di un uomo, nelle parole pronte di un altro, nel luccichio ardente degli occhi di un terzo, nel letto, accogliente testimone, di un altro ancora.
Sembro un relitto e, in tutta sincerità, non mi sento minimamente pronta all’ennesimo incubo di un’infernale felicità.

Sembro un relitto, ma in un sussurro vorrei chiederti se hai mai amato follemente.

No, non è vero, quello che mi importa è altro, quello che vorrei chiederti è: “Credi che un giorno potresti amare follemente? Credi che un giorno MI potresti amare follemente?”

La cosa bella dell’amore è che ti fa sognare.
Quella brutta è che ogni sogno può trasformarsi in un incubo.

Qualche istante di serenità


Un messaggio giusto così, perché oggi mi va di scrivere, scrivere a te, scrivere di noi anche se un vero e proprio "noi" sento che non esista (ancora?).
Ultimamente ti penso meno che tempo fa. Però ti penso “meglio”. Ti penso senza farmi troppe seghe mentali, senza starci male se non ti sento, senza farne un’ossessione. Ti penso un po’ quando capita, quando mi metto un paio di mutandine di pizzo, quando vorrei stare su un lettone a giocare in modo scanzonato, quando mi viene in mente qualcosa di te – siano due occhi enormi e luccicosi, sia il tuo petto contro la mia schiena, oppure quei riccioli inspiegabili, o la tua anca perfetta, o un sorriso larghissimo quasi da fumetto firmato Pratt... Sai come sono, non so dire se queste cose mi manchino, però so per certo che le ricordo con un sorriso.

Avete presente quelli che non hanno i soldi e il coraggio per le puttane?
Ecco, il paradosso è che chi invece li ha, li ha pure per il matrimonio.

Posso dire una cosa?
Le otturazioni dentali verdastre nelle fantastiche gole di attrici porno sono in qualche modo limitanti – se non altro dal punto di vista estetico.

domenica 13 gennaio 2013

Io sono una donna e noi un bacio romantico non ce lo siamo mai dato




Lei aveva un animo scisso, squarciato da dicotomie esistenziali.
La sua testa voleva condannare l’entusiasmo con cui lo desiderava lì quella sera, accanto a sé, il suo petto perfetto contro la sua schiena, e labbra: labbra pronte a cucirsi in nome di un’intesa mai detta ma sempre bruciante.
La sua testa voleva condannare quell'entusiasmo perché avevano fatto sesso o l’amore o come lo volete chiamare, ma lei, lei era un donna e le mancava fottutamente un bacio romantico da ricordare mentre chilometri e giorni li separavano.

Lui notava il trasporto precipitoso della ragazza con un groppo alla gola.
Si faceva infinite domande: se fosse concepibile un futuro con lei – e quel futuro di un “loro” così ignoto, completamente privo di passato e di garanzie, doveva iniziare allora o quando? E la sua insaziabile curiosità: come avrebbe sopportato interminabili settimane di monotone chiamate Skype?
Si faceva infinite domande perché, alla fine dei conti, un po’ di interesse lo nutriva e qualche attimo di ingenua euforia la situazione glielo portava.

Sarebbe mai potuto nascere un amore tra due quasi-estranei così insicuri e sinceramente intricati?
Io non so rispondere né a questa né alle loro domande, ma son certa che la vita lo farà per me.