mercoledì 13 gennaio 2010

riflessioni irriflesse


Sprofondare.. Perdersi in un respiro preso sul serio o preso per gioco.. Mentre l’anima trova conforto in qualche realtà alternativa, musicalmente De Andrè.. E il destino tracciato davanti ai piedi, difficile come una lama che intaglia carne umana.. La sconfitta accanto, facile come la pioggia che leva il dolore dal cuore e le lacrime dagli occhi.. Intrappolata dai e nei sogni che, fatti a pezzetti, si allontano col vento privo di direzione.. irrecuperabili come un sorriso vero.. Una ciocca di capelli per quello che è stato, una sigaretta che si consuma velocemente come il tempo e la vita, qualche bella frasetta a mettere tristezza a questi giorni fin troppo pieni ma in sostanza vuoti.. E una nuvola di dubbi a seguirti come un’ombra nell’inferno che visiti..
Megalomani i napoletani.. E scambiarsi qualche canzone e qualche sito porno.. Parole leggere, parole pesanti, niente coesione, nulla da risolvere, nulla da sognare, un po’ da studiare, un po’ da dimagrire, tanto e forse troppo da vivere quando se ne ha ben poca voglia.. Che fine avrà mai fatto tuo fratello, su una strada a voler osservare da vicino le Michelin delle auto in corsa..? Si sarà giocato l’unica possibilità che ha di inventare qualcosa, abbracciando il nero nulla dell’ignoto..? Una lacrima cerca di rigarti il volto, ma l’attimo è già passato.. Chissà se sua morosa l’avrà chiamato perché in fondo, se non lo ama, perlomeno gli vuole bene.. Silenzio stampa da tutti. Non ti è dato sapere nulla. Esisti solo quando sai qualcosa in più, quando devi aiutare a raccontare balle in giro, quando ci sei per una chattata su facebook, quando hai le sigarette slovene da offrire, quando paghi da bere..
Capisco come qualcuno creda in dio: è bello sentirsi due occhi che ti seguono da vicino.. Acquisisce tutto uno scopo,con quegli occhi.. Ma se hai sufficiente forza e debolezza, quegli occhi non ti servono, ti bastano i tuoi a condannarti.. Quanto hai sbagliato, quanto, mentre essi erano accecati dall’euforia del sogno, dalla signora Libertà, dalla Noia di vivere o dalla Rabbia di morire..? No, forse è meglio non saperlo, fa troppo male.. ammettere di essere un po’ falliti.. E adesso hai voglia di annegare lo sguardo dei tuoi occhi inquisitori nel mare infinito, darli in pasto alle onde spumose, e sentire la sabbia che ti scivola fra le dita e torna a far parte del tutto.. Ecco, quella manciata di sabbia è la tua vita, ora non la distingui più da quelle degli altri, uguali e banali come te per la maggioranza.. Guarda, però, quel granello era proprio questo istante, quello un ottimo bicchiere di vino bevuto in buona compagnia, e quello lì la prima volta che hai fatto all’amore.. Particolari dimenticabili su una spiaggia affollata, e dimenticati non appena con la notte salirà la marea.. Ecco cosa siamo.

Nessun commento:

Posta un commento