lunedì 7 settembre 2009

evasione


Qualcuno ha detto che questo è un “brutto periodo” per me… Tuttavia sarebbe opportuno sottolineare come per me sia sempre un “brutto periodo”… anni (probabilmente da quando ho ricordi) che non riesco a convivere bene con me stessa, né nella solitudine, né nella confusione della folla, da sempre la tentazione suicida… Persa in ricordi più lontani che utili e in riflessioni ben più grandi di me, trascorro il poco tempo messomi a disposizione nell’inerzia del non-agire… Odierei il fatto che le persone mi stessero vicino unicamente per farmi sentire meglio, a tal punto preferirei gli opportunisti, non voglio essere compatita, piuttosto capita – ma a quanto pare è pressoché impossibile…

E allora mi torni in mente tu… con cui tutto era diverso, e con cui non ho avuto il coraggio di stare bene quando tu lo volevi… e dunque continuo a sbattere contro la tua porta chiusa per qualche perversa ragione, perché “provo piacere” -forse- fino ad un secondo prima dell’impatto…

Tra esami che non riuscirò mai a dare, in conservatorio e in università (se non da mediocre quale sono e quale aspiro a non essere), e un nuovo anno accademico che non so con che forze cominciare e con quale ubiquità poi continuare, dopo un’estate che di estate ha avuto ben poco, eccomi nuovamente a Gorizia ad utilizzare un computer altrui per scrivere due righe sulla mia vita che Vita non è… E, come ogni volta, qui le nuvole lampeggianti di turbolenta pioggia nascondono agli occhi della povera umanità la bianca compagna di notti e follia: nemmeno stasera potrò ridere e ballare un valzer di Chopin con la luna, alla luce delle stelle lontane…

So che scrivere queste assurde parole è un’infinita perdita di tempo dal momento che non troveranno risposta, né in me né da altri, e che invece dovrei essere seduta alla scrivania a studiare storia contemporanea o ad imparare qualche piccolezza in francese… ma come sempre vince l’accidia, la noia, lo spleen, e il dirsi che si può rimandare a domani, e domani, e ancora domani… che tristezza, il rimandare la vita a domani, il ricordare qualche attimo di vita di ieri, e il non riuscire a vivere oggi, ora, adesso, se non nel piacere di cedere alle tentazioni più disgustose per la società – evasione, alchol, masochismo, e, perché no?!, arte…

It’s my life, la vita è un pugno nello stomaco solo per chi se lo fa dare…

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